2ìi6 Lir.no xi, capo *v. una, siccome s’ era concertalo, la spingeva dalla parte di san Basso, dell’ altra precedeva i passi egli stesso per condurla diritta dalla Merceria alla piazza, ove stava già il Giustinian ad attenderlo. Ma in questo mentre, avvenne clic una donna, spinta dalla curiosità, §i affacciasse aneli’ essa alla finestra, ed udendo gli urli e le grilla della moltitudine, che sciamava: Ammazza, ammazza; morte ai traditori; morte ai ribelli; prese un morlajo di pietra e lo scaglio abbasso; il quale per buona sorte andò a cader sulla testa dell’alfiere, che portava la bandiera del Tiepolo ; lo stese al suolo accoppato, sicché col cadere di lui cadde anche la bandiera, e col cadere della bandiera i congiurali, perduto il coraggio, indietreggiarono e si diedero a fuga precipitosa. Tuttavolta potè Bajamonte rinfrancarne alcuni pochi c stringerli intorno a sè e ridurli con abbastanza di buon ordine sino a Rialto. Nè volle il doge, clic fossero inseguiti per non avventurare le sue genti, eli’ erano riuscite vittoriose nel-1’ aperto della piazza, ad un incerto combattimento framezzo ai viottoli e alle tortuosità delle strade auguste della città. Non posso qui tralasciare di far conoscere 1’ inesattezza c la confusione, con che narrarono questo fatto il Laugier e il Darò : quello nel libro X, questo nel VII, della loro Storia della repubblica di Venezia. E quanto al primo, richiamerò alla memoria dei mici lettori ciò che dissi, parlando della congiura del Bocconio (i) ; cioè, che il racconto delle congiure contro la repubblica di Venezia, raccolte nell’ ultimo dei dodici tomi della Storia di tutte le congiure, è letteralmente trascritto dalla storia di lui; sicché quanto sono per «lire di lui, devesi intendere altresì di quel brano. E per dirne ordinatamente : il Laugier egualmente che il Darù. immaginarono saccheggiali dai seguaci del Tiepolo e del Quirini i pubblici magazzini e i granari, posti a Rialto. Sul che vorrei sapere soltanto, come quegli armati abbiano potuto dipoi, col bollino raccolto dei magazzini c dei granari, proseguire il loro cammina sin*’ (i) Veci, la pag. 178.