27U LIBKO XI, CAPO XVIII. » fu ruinata e preso, che in quel luogo mai si potesse fabbricare, » che a perpetua memoria ne sia fatto nota in detto luogo sopra » una colonna di pietra, sotto una figura della gloriosa Vergine. • Erroneamente poi il Gallicciolli spiegò, /’ isola di Scopulo e Schiati, di cui parla la cronaca, essere stato un terreno elevato esistente nei dintorni del suo palazzo. Schiati o Schiato o Sciati era un’isola dell’ Arcipelago, distante di due leghe, circa, dall’ altra isola di Scopoli o Scopeto, le quali avevano anche una sede vescovile, detta di Schiati-Scopulo, e nel 1310 erano possedute dalla famiglia Tie-polo; siccome l’isola di Stampalia era allora della casa Quirini. Ciò confermano palesemente le parole del cronista Andrea Nava-gero, il quale nomina, tra i beni confiscati a « ser Bajamonte Tie-» polo, 1’ isole (non l’ isola) di Scopulo e Schiati e la casa sopra » il campo di san Agostino. » Aggiungasi a miglior prova, che il Tiepolo si trova chiamato presso il Villani (1 ),messer Bajamonle del- lo Scopulo di Vinegia, e presso l’annotatore del codice ambrosiano contenente la cronaca del Dandolo (2), è nominato Jacopo Tiepolo detto Scopulonato; ed anche dal Tenlori é detto, che « quel ramo » della famiglia Tiepolo denominavasi Tiepolo dello Scopulo (3). ** L’iscrizione scolpita sulla colonna, di cui testé io parlava, é portata in differenti guise dagli scrittori, che ne fecero menzione; probabilmente perché ai tempi loro era già corrosa e guasta, come lo é al giorno d’ oggi, ovvero perchè non essendo stata copiala bene dal primo, fu sbagliata anche dagli altri, che senza coufroutarla la trascrissero da quello. Ma non per anco è il momento che io ne rechi le parole. Devo prima, narrare che la colonna, non saprei dire in qual tempo, certo vi era di già in fine del secolo XV (4), fu levata dal suo primitivo luogo e fu posta nel campo dietro la chiesa di sant’Agostino ; ultimamente esisteva (1) Gio. Villani. Stor., lib. IX, pag. 339 (3) Dissert. cit., pag. 35. deir ediz. del Giunti 1559. (4) Marin Sanudo, che visse in quel (2) Dand. Chron. nel toni. XII del torno, la commemora siccome esislente sul Muratori, Rer.Ital. Script., pag. 4o3, sotto campo di $ant'Agostino, e ne porta anche l’ann. 1292. T epigrafe.