*N*o 1280—1284. 7b apostolico si adoperasse per persuadcrneli. Neppur uno in particolare vi fu clic assumesse la croce ; molto meno poi il governo vi si piegò ; anzi il maggior Consiglio con un nuovo decreto richiamò in vigore 1’ antica legge, clic proibiva a chiunque dello stato veneto il prendere le armi contro cfualsifosse principe o governo, senza il consenso esplicito del doge e del maggior Consiglio. Per verità, il cardinale legato, per indurre alle sue brame la repubblica di Venezia, aveva assunto un tuono d’imperiosità, che ad uno stato libero c indipendente siccome il nostro, non poteva piacere ; e questo suo medesimo contegno fu la cagione, per cui con più fermezza gli fu negato quanto chiedeva. Nè d’ altronde i legati della sauta Sede avevano mai trovato opposizione sì costante alle loro domande presso gli altri popoli, che senza far distinzione tra la civile c 1’ ecclesiastica sovranità de’ pontefici rappresentati da’ loro legali, obbedivano ciecamente ad ogni inchiesta di quelli, riputando forse disobbedienza al capo della Chiesa il non acconsentire a’ voleri di lui sovrano secolare ne’ suoi temporali domini!. E siccome a que’ tempi i pontefici, egualmente clic i loro rappresentanti, affastellavano insieme confusamente le temporali colle spirituali giurisdizioni, e dove quelle non bastavano a raggiungere uno scopo prefisso, tuttoché dell’ indole e del genere di esse, ricorrevano a queste per poterne riuscire ; così il cardinale di Porto, con una politica degna di que’ secoli rozzi, anziché trattare direttamente col nostro doge od informarne il suo principe, dichiarò, che il negare soccorso al re Carlo era un dichiararsi in favore del re Pietro d’ Aragona, e che per conseguenza i veneziani erano inorsi nelle censure pronunziate contro di questo e contro di tulli i uoi fautori. Perciò allonlanossi subito da Venezia e pose la città otto interdetto. Questo contegno imprudentissimo del cardinale rese vieppiù ermo il governo veneto nel suo rifiuto e ne provocò il rigore confo qualunque particolare cittadino, il quale, o per ¡scrupolo di oscienza, o per altro motivo avesse preso la croce a favore del re