anno 1289. 91 vi ¿’imbarcò insieme anche il pontificio legato : nè lardarono a far vela a <|Ooila volta. CAPO II. Mo rie del doge Dandolo : elezione del successore. Questa spedizione, eh’ era 1’ ultimo sforzo delle armi cristiane in Oriente, incominciò a Venezia sotto il doge Giovanni Dandolo, e proseguì ed ebbe fine sotto il suo successore Perazzo Gradenigo. Imperciocché il Dandolo, in sui primi giorni del novembre 1289; addì 2, come scrissero alcuni, od a’ 5, come altri narrarono; cessò di vivere, dopo di avere posseduto il seggio ducale nove anni e sette mesi. Ma non si presto potè aver luogo 1’ elezione del successore, perché il popolo, nel dì stesso delle esequie del defunto, tumultuando proclamò novello doge Jacopo Tiepolo ; probabilmente quello stesso, eli’ era stalo destinato per la spedizione di Tolemai-de. Questi era figlio di Giovanni Tiepolo, figliuolo di Lorenzo, eli’ era stalo doge quindici anni addietro. Circa il quale movimento popolare, sono affatto fuor di proposilo e capricciose le osservazioni, che portò in campo il Laugier, attribuendolo a malcontento sul modo dell’ elezione de’ dogi, introdotta già da un secolo, ed a desiderio di ricuperare 1’ antico diritto ; siccome d’ altronde è ridicolo 1’ altro suo pensamento, che il maggior Consiglio vi si opponesse, perciocché quella nuova foggia di elezione, già da tanto tempo adottata, aveva per vero motivo « il disegno formato da lun- • go tempo di togliere insensibilmente al popolo ogni avanzo di • autorità restatagli dell’ antica democrazia. » L’ esposizione semplice e genuina del fatto ne smentisce evidentemente la gratuita asserzione. II Tiepolo, intesa la volontà del popolo, vi si rifiutò ; e perseverando questo in volerlo doge,, egli, * essendo uomo quieto e pa- • cifico, scrive il Sanudo, si partì da Venezia e andò in Mestrina