3;i<) liuro xii, capo ix. Gallicciolli così scriveva (1): « Dal 1452 adunque dee prendersi » il principio cerio dell’ elezioni dei piovani falle da parrocchiani » o convicini, i E proseguendo a dire sulT argomento medesimo, racconta, che il santo nostro concittadino Lorenzo Giustiniani, il quale allora era vescovo, non per anco patriarca, di Venezia, « fece nolo al pontefice Eugenio quarto i disordini e le querele, • che nascevano in Venezia per la riservazione e collazione ponti- ■ ficia dei piovanali principalmente : » e prosegue portando l'aulo-rilà di alcuni, i quali < dicono avere il santo uomo suggerito al » pontefice come efficace rimedio, Che se li facciano essi, e il ponte-» ficc avesse risposto : Sarà meglio. » E di qua il dolio raccoglitore delle Memorie Venete ecc. piglia occasione di dire derivata allora soltanto la uniforme usanza di elezione dei pievani di Venezia per mezzo dei’comizii dei parrocchiani ; usanza legittimamente continuata sino ai tempi funesti della straniera invasione; cessala per opera soltanto dei barbari, che ogni civile ed ecclesiastico diritto avevano usurpalo alla patria nostra ; usanza infine, che speriamo, quando che ne accada 1’ occasione, ristabilita, ove alla civile ed ecclesiastica potestà odierna non rimangano sconosciuti o non vegliatisi dall' una o dall’ altra continuale le violazioni dei diritti antichissimi e incontrastabili del veneto clero. Non a caso ho volulo portare le parole del Gallicciolli, il quale nomina la riservazione e collazione pontifizia dei piovanati: ho inteso di aprirmi con esse la via a commemorare 1’ autorità, che talvolta esercitavano in Venezia i romani pontefici o i patriarchi di Grado sopra alcune delle nostre chiese, i cui pievani erano eletti non dai vicini, ma quali dal papa e quali dal gradese prelato. I documenti, per altro, che si conoscono, non ce ne olirono una precisa e determinata notizia. Perchè da una bolla del papa Innocenzo 111, sotto I’ anno 1200, vedesi conferito al patriarca di Grado il diritto di istituzione e di destituzione sopra le chiese di san Silvestro e di (i) Ivi, imm. io33.