*>>o 1280. » volta estendevasi facendo grandi esportazioni, massime nell’Ame- • rica meridionale, si è di molto limitato da alcuni anni a questa • parte. La Germania e la Prussia consumano tutto giorno di que- • sii oggetti. Lemberg e Brody ne fanno un commercio, che si » estende a tutta la Russia. Costantinopoli è il centro delle com- • missioni provenienti dalla Persia, dall’ Armenia e da altri paesi » dell’ Asia. Alessandria, per la sua posizione, continua ad essere • un’ importante scala per la spedizione delle conterie nelle coste » orientali dell’ Africa ed in quelle dell’ Asia, lungo il mar Bosso. » Finalmente i porti della Barbaria forniscono i mercati di tutte le » tribù africane ad essi finitime, onde le conteric vengono intro-» dotte nelle regioni centrali dell’ Africa stessa, ecc. ecc. » Ma ritornando col mio racconto all’ età antica dell’ isola di Murano, mi rimane da ricordare alcun’ altra sua particolarità. Delle saline voglio dire e dei mulini. Le quali saline sino dal X e dal IX secolo, erano assai grandi ed estese : si ha dall’Archivio (I), che nell’ anno 957 il doge Pietro Candiano III ne concesse alcune a particolari famiglie, a patto di somministrare al palazzo ducale una stabilita quantità di sale (2). I mulini poi vi erano numerosissimi, a cagione della somma velocità, con che salgono c scendono le maree nel vasto canale, che ne separa l’isola in due parti. Ivi, nel blocco di Venezia dell’anno 1806, volevansi riporre dei mulini, per provvedere ai bisogni della macina delle farine ; ma non vi riuscirono. Del che certamente si deve incolpare 1’ inesperienza degl’ ingegneri ; perchè nè il canale nè la forza dell’ acqua avevano cangiato natura, da quella clic avevano avuto in altri tempi, quando con felicissimo e copiosissimo successo i mulini di Murano macinarono per più secoli il grano. (i) Nel Coti publicor. (2) Veci, il Filasi, lom. III. cap. XXIV. VOL. IH. 6