an.io 1315. 339 di cento libbre di grossi ; condizione necessaria per ottenere la nazionalità; ed aveva anche fatto al governo 1’offerta di un prestito di tre mila libbre similmente di grossi, per non riuscire da meno di tutti gli altri cittadini veneziani, che cosi intorno a quel tempo avevano fatto. E vi fu appunto aggregato il dì 17 giugno 1315. Di ciò si trova memoria nel libro Commemoriate 1 (1) della cancelleria secreta dell’ archivio ducale : nel qual medesimo libro (2) si trova anche il diploma ducale, che gli e ne conferiva e gli e ne autenticava 1’ onore. C A P 0 VII. Nuovi motivi d’inquietudine e di discordie coi genovesi. Assicurata per questa parte la tranquillità interna della capitale; calmate le turbolenze esterne, che agitavano lo stalo, per la instabilità della Dalmazia; cangiato altresì 1’ esteriore aspetto della repubblica presso le nazioni straniere, per lo scioglimento delle papali censure ; il doge Giovanni Soranzo, che di sì felici riuscita delle sue cure incominciava ormai ad assaporare le conseguenze dolcissime, ebbe nuova occasione d’ inquietudine per la rinascente invidia dei genovesi, feroci e costanti nemici della veneziana grandezza. Eglino infatti, circa questo medesimo tempo; più probabilmente intorno 1 anno 13m, benché alcuni cronisti (3) ne abbiano posticipato il racconto sino all’anno 1331 ; posero in mare una flotta di ventidue galere, divisa in tre squadre, colla palese intenzione di molestare nel Golfo il commercio dei veneziani. La squadra, (i) A carte a3i,ove cosi leggesiru i3i5. * tiis valori» et consti Librarum centum •ti 7 Junii in Majori Consilio. Quod fiat »grossorum et faciendo imprestila nostro " grati a Artico della Rosa de Tarvisio, qui n Communi de Libris tribus mille et alias n se fideliter habuit et habet in factii no- n factiones, sicut alii ci ve* vèneti faciunt. n » stri Communis et nostrorum fìdetium, ut (a) A carte iSi- ii decelero sit venetus cum fitis et haeredi- (1) Ved. il Tentori, Star. Vtn., tom » bu* emendo unam possessionem in Vene- VI, pag. 51.