256 rito, quell’ attore sì fino e naturale nelle parti più ingenue, attore senza nessuna pretensione, pure il consigliere, se non il maestro della consorte, uomo colto ' e d’ingegno, che impronta del suggello di questo le parti più semplici, eh’ ei sostiene con un certo abbandono, con non so qual aria distratta, che ne accresce la facezia ed il garbo. E quanto all’attrice gentile, certo chi fu martedì sera alla rappresentazione della Medea non troverà per nulla esagerato il nostro elogio. Quella rappresentazione le meritò un fragore d’ applausi, che ci richiamò a memoria i furori del teatro dell’opera; più chiamate ad ogni atto, e un accoglimento d’ applausi triplicati la sera dopo al primo mostrarsi; quando la gente, o nuova, o poco memore dell’an-, tico diletto, non 1’ aveva la prima sera, in cui ricomparve fra noi, salutata con nessuna dimostrazione di festa. Onde questi applausi furono una palma non conceduta, ma combattuta, guadagnata, conquistata, e perciò tanto più a lei onorevole. Abbiamo notato il fatto, perchè dove questo parla, tornano vani i ragionamenti: a’ fatti si presta più fede eh’ ai giornalisti, sieno pur questi privilegiati.