k.nno 1310. 259 formando di esse una specie di barricata ; s’ impadronì dei viveri e del vino, di cui erano cariche, e ne fece parie co’ suoi ; piantò come un punto di osservazione e di custodia di quel passo « nella » casa del cornun, ove abitava mastro Menico Pietro dall’ Erbe, * eh’ era probabilmente il capo o il custode dell’ erberia ; ed ivi trincerato determinavasi a sostenere qualunque attacco ne avessero tentalo i partigiani del doge. Nel mentre, eh’ egli erasi ritirato per la via medesima, per cui era andato alla piazza, uno stuolo di congiurati; probabilmente di quelli, ch’erano fuggiti dalla sconfitta di Marco Quirini; prese la via di san Luca, ed ivi in quel piazzale, che noi dieiamo campo, fu incontrato da alcuni confratelli della 9Cuola della Carità, i quali, al-1’ annunzio del rivoltoso trambusto, s’erano armali ed accorrevano a difesa della pairia. Avvenne qui perlanto un nuovo conflitto, e i congiurali ne rimasero vinti. In memoria di ciò fu piantalo nel mezzo del campo medesimo un pilastro quadrato, il quale serve anche oggidì a sostenere lo stendardo, su cui ne’ giorni solenni s’inalbera la bandiera nazionale : fu rinnovato quel pilastro, nel 1791, il cui anno vi si legge abbasso scolpilo; ma vi si scorgono tuttora 1’ anno MCCCX ed i tre stemmi scolpili, V uno sotto 1’ altro, di san Marco, della Carità e di san Luca. Non doveva omettersi questa circostanza, perchè ci rende ragione di quel monumento, unica memoria contemporanea, oggidì sopravanzata in Venezia, della memoranda congiura di Bajamonle Tiepolo. Anzi aggiungerò le parole di una cronaca antica (1), le quali ce ne danno ancor più precisa notizia. « Nella congiura di Bajamonte, una por-» zìone di ribelli, essendo stata sconfina a san Luca principalmente » dal guardiano della Carità, sopravvenuto con molli suoi fratelli di » Scuola, e alcuno dell’arte dei pittori, in memoria di ciò scrivono, * che fu stabilito alzar lo stendardo in campo a san Luca, e sulla » banderuola metter il segno di quella scuola e di quell’ arte. » (i) Presso il Galticciolli, Mem. ecc., tom. J. pag. 316.