366 LIBRO XII, CAPO XII. suindicato il doge Marino Zorzi ; del che ho fatto menzione (1) colle parole del Sanudo : ne aveva egli ordinato la fondazione e la dotazione col suo testamento, dichiarando, clic dovesse riuscire capace per dodici religiosi. Morto lui, come ho detto (2), il dì 3 luglio dell’ anno seguente, i procuratori di san Marco, unitamente ai commissari testamentari, posero mano ad eseguire la volontà del pio principe, ed eressero chiesa e monastero, i quali furono ridotti a compimento nell’ anno 1317. Nel qual medesimo anno, il priore ile’ santi Giovanni e Paolo, eh’ era fra Tommaso Loredan, per ordine del generale dell’ ordine, prese legalmente il possesso del nuovo convento, il quale doveva in avvenire rimanere dipendente dal suindicato de’ santi Giovanni e Paolo. E vi rimase per settanta e più anni ; finché, decaduta di molto la claustrale osservanza, a cagione dello scisma, che in sulla metà del secolo XIV affliggeva la Chiesa, e della peste, che in quel medesimo tempo desolava l’Italia, si adoprò a ristaurarvela il generale de’ domenicani, fra Raimondo da Capua, il quale diede gli ordini e le facoltà occorrenti al bealo Giovanni Domenici, perchè vi si prestasse efficacemente. E vi si prestò di fatto, percliè introdusse anche in questo convento, siccome in altri, la desiderata riforma. Qui pertanto, nel settembre del 1391, stabilì un priore indipendente da quello dei santi Giovanni e Paolo, e tolse così tutte le occasioni di discordia, che derivavano dalla non tollerala soggezione dell’ uno all’ altro convento. « La fama dell’ intrapresa riforma, dice il Tentori (3), » acquistò tal credito a questo monastero, che accorsero ad abbrac-» ciare il pio istituto molti esemplarissimi giovani anche della pa- * trizia nobiltà in guisa tale, che in breve spazio di tempo fu facile » al beato riformatore spedire religiose colonie a far rifiorire 1’ an- * lica osservanza in altri conventi d’ Italia. » Un’ altra fondazione mempranda e cospicua di questi primi (i) Nella pag. 322, «li questo voi. (3) Sfor. Vert., Ioni Vili. pag. 3. (a) Pag. 3a3.