'2 1 il I.11IRO 11, CAPO VI. » ella per tanto tempo restasse sotto al dominio della casa d’Este? » Siamo noi forse meno potenti di queila ? fton abbiamo noi ugual » merito pei nostri servigi ? Sarebbe ingiuria lo stabilirne il con- • fronto. Ferrara c lontana eia Roma. Il sommo pontefice, meglio • informalo e più saviamente consigliato, sentirà anch’ egli quanto • importi, die questa citta rimanga, almeno come un deposito, nelle » forze di un popolo vicino, possente e ossequioso alla santa Sede. » Quanto a noi, avremo fatto conoscere, non essere capaci d’ inco- • stanza e di debolezza, né lasciarci fuggire le occasioni, cui ci of-» fre la Provvidenza, d’ingrandire il nostro dominio e di rinforzare » l’indipendenza della nostra repubblica. » Alle quali ragioni, dirette a mostrare, che la repubblica possedeva la città di Ferrara in vigore di una cessione, e che spontaneamente le s’ era ella data, aggiunse il doge alcune parole sui vantaggi commerciali che deriverebbero a Venezia dal possesso di una piazza che le assicurava il dominio del Po e le apriva una felice comunicazione con tutta 1’ alta Italia. I suoi ragionamenti in fine prevalsero. Nella deliberazione, che se ne prese, fu dichiarato, — « la repubblica avere acconsentito ad occupar • Ferrara soltanto come ajutatrice ed essendone stata chiamata • dai cittadini ; avervi spedito truppe a proteggerla e ad impe-» dire che altri se ne facessero padroni ; non avere potuto, per » I’ urgenza della circostanza, farne avvisato il sommo pontefice ; • non essere cosa nuova in Ferrara la residenza di un magistrato » veneziano, esservi anzi stato altrt* volte dopo che le armi della » repubblica 1’ avevano liberata dalla tirannia degli Eccclini ; vo-» lersi perciò continuare a custodirla a titolo di deposito e come » piazza di sicurezza. * Dopo la quale deliberazione decretò il Consiglio di mandare ambasciatori al papa, giustificando il contegno della repubblica col-l’allegare il contratto di cessione di Fresco, riconosciuto e sostenuto per legittimo signore di Ferrara; offrendosi a tenere Ferrara con egual titolo, salvi i diritti della Chiesa romana ; e facendo istanze,