umo 4280. 51 indipendenza, ed abbiamo già veduto nell’ occasione della tregua paleggiata coll’ imperatore Michele Paleologo, aver eglino annullato il trattato del 1267 ed averne conchiuso un secondo nel 1268 perciò soltanto perchè nelle intilolazioni del doge non erasi fatta menzione di quella di Signore di una quarta e mezzo delt impero di Romania (1). Ed è falso finalmente, che Venezia abbia più d’ima volta' invocato e investiture e diplomi e bolle e licenze dall’ imperatore c dal papa, per 1’ esercizio de’ suoi diritti di sovranità nell’ interno del suo stato ; c se taluno di questi ne ha talvolta promosso, noi fece che per la libertà del suo commercio nei paesi di loro, o, seppur ne implorò dal papa per l’interno dello stalo, non lo fece per ottenere temporali potestà, ma solamente per ecclesiastiche e spirituali. Al che non occorre aggiungere osservazioni o ragionamenti? se ne può convincere chiunque voglia dar?i la pena di esaminare gli antichi trattati dei veneziani cogl’ imperatori, i diplomi di questi, le investiture ecclesiastiche, le bolle spirituali, i brevi apostolici dei pontefici, in somma i cosi delti privilegi degli uni e degli altri, eh' esistono nel nostro Archivio numerosissimi, e che, se fossero stali consultati da lanti scrittorelli di cose veneziane, avrebbero fatto loro risparmiare tanti errori e tante sciocchezze, di cui hanno goffamente imbrattato la storia della nostra repubblica. CAPO VII. Il magistrato del Cattavèr e quello del Piovego. Tra i varii avvenimenti del dogato di Giovanni Dandolo, de-vesi annoverare altresì l’istituzione delle due magistrature del Cattavèr e del Piovego, sulle quali ho voluto riserbarmi da parlare distintamente, sebbene appartengano agli anni primi del principato di lui. (i) V»d, nella p«g. I6a del toI. II.