16t»	LIBRO X, CAPO XIII.
quali leggi le più importanti furono decretate negli anni 1307, 1315, 1319 ; come ho notato nelle pagine addietro.
    Nc qui mi fermerò adesso a porre in chiaro ad una ad una tutte le falsità, cui, sul proposito di questa legge famosa e delle conseguenze, che ne furono tratte, spacciarono tanti scrittori e nazionali e stranieri, particolarmente il Laugier e il Darù. Le ragioni che ho addotto, appoggiale ai documenti autentici e incontrastabili dei pubblici registri, vanno sopra qualunque altra testimonianza. E queste medesime ragioni, collo Smentire le favolose narrazioni di quelli, pongono altresì molti lumi sui motivi delle successive congiure, le quali eglino dissero cagionate dal malcontento di alcuni nobili, che per la supposta Serrata del gran Consiglio vi rimasero esclusi. Nominano distintamente, come colpiti da questa legge,
i	Bendelotti, i Berenghi, i Baluchini, i Verardi, i Denti, i Truzani ed altri, cui sarebbe troppo lungo 1’ enumerare (1). Ma, esaminati con diligenza i registri della Quarantia, nei quali gli esclusi per mancanza dei voluti requisiti venivano contrassegnati colla frase cecidit ad probam, non trovasi, dall’ anno 1261 sino al 1300, nessuna delle sunnominate famiglie nè ammessa nè esclusa ; lo che fuor di dubbio avvenne, siccome osserva opportunamente il Ten-tori (2), perchè essendo occupate indefessamente nella mercatura e fors’ anche assenti, poco o nulla si curarono di farsi dichiarare eleggibili ; nè perciò vi furono elette. Com’ è dunque da credersi, eli’ elleno, non ammesse per propria trascuranza, avessero a lagnarsene ed a macchinare contro lo stato ? D’altronde poi, quando vi si fecero iscrivere, la loro nobiltà fu riconosciuta e vi furono ammesse.
    Nè posso qui astenermi, dopo una serie di tanti documenti irrefragabili, dal notare l’insussistente ridicolezza dell’ opinione portata in campo dal Laugier, il quale disse questa riforma avvenuta
   (i) Laugier, lib. X della Star, della (2) Saggio sulla Stor. Ten.,lib. 11, cap-1' Rep. di Ven.	§, 1, nella pag. 187 del vol. V.