anno 1310. 307 » per imam manuin et decerci eliganlur per Domiuum, Consilia-» rios et capita de Quadraginla, qui omnes approbentur in islo » maiori Concilio, non possendo aecipere ultra unum prò prole; » et possint accipi de Procurala et de oinni Consilio, non per-» dendo propterea Consilium in quo essent : et si Consilium vel » capilulare est conira, sit revocatimi eie. Secunda pars est et fuit, • capta: Quod fiat videlicet, ut conlinelur superius per totum ; » excepto quod dicatur solum quod possinl accipi de omni Consilio » et non de procuratoribus ; et si consilium eie. » Ilem, quod dicli sapiente* sint nsque ad sanetum Michaé-» lem et sint cuni ilio ordine, veniendi, morandi, et esscndi, sub » poena el poenis quae videbiinlnr Domino, Cpnsiliariis et eapitibus • de Quadragintrf. ; Ego Murelus Coppo Consil. 1 Ego Zaminus Pollani Consil. I Ego Petrus Marcello Consil. • Ed Iio voltilo inoltre portare il testo genuino, che ci manifesta 1’ istituzione del consiglio dei dieci, acciocché coll’ originale sot-t’ occhio sia più facile e più efficace la confutazione delle tante inesattezze e menzogne che su questo argomento si diffusero. Ma poiché parlo qui della istituzione di essa magistratura, all’ esame io mi limito degli errori, che sulla sua istituzione furono detti : nè su di tutti mi fermerò, perché di troppo mi allontanerei dal filo della mia storia, e troppo mi occorrerebbe di tempo e d’ inchiostro per occuparmene. Osserverò pertanto da prima con (ulta la possibile brevità, che, essendo slata in origine stabilita questa magistratura per indagare tuttociò, che avesse avuto relazione col delitto di Bajamonte Tiepolo e de’ suoi complici, e che essendo stali questi per la maggior parte cittadini del ceto nobile ; ne viene di conseguenza essere stato primario scopo della sua istituzione il reprimere la baldanza della nobiltà, 1’ impedirne i delitti, il castigameli esemplarmente.