\n,\o 1310. 2f>7 alla piazza li san Marco, per assalirvi il doge nel suo palazzo c combatterlo. E inoltre, come potè asserire il Laugicr, clic Baja-rnonte dispose i suoi seguaci in ordine di battaglia, nè si stupì tampoco « allo spettacolo di un’ armata disposta dinanzi la porta del * palazzo : • mentre tutte le cronache di qualche autorità ci attcstano, non essere Bajamonte nemmeno sbucato sulla piazza, ma tostochè vide rovesciato a terra il suo vessillo c I’ alfiere che lo portava, essersi ritirato oltre il ponte di Rialto ? — Un altro sogno del Laugicr, di cui non trovasi indizio in veruna cronaca, è la deputazione dei tre nobili Marco Micheli, Matteo Manolcsso e Guido Canale, inviata dal doge al Tiepolo « per esortarlo a non disono-» rare il suo nome, straziando il seno della sua patria ; a seguire * piuttosto le traccio di zelo e di fedeltà de’suoi illustri maggiori ; * a rispettare i suoi concittadini, amici della pace e della giustizia ; » a temere Dio, severo punitore de’ribelli e perturbatori. • Ed aggiunge il fantastico scrittore : ■ Poco mancò, che nel primo suo fu-» rore Bajamonte non facesse trucidare i deputali del doge : di » modo che non potè più sperarsi maneggio o composizione alcu-» na. •(!!!) La deputazione mandata al Tiepolo, ebbe luogo nel di seguente, come dovrò dire di poi. —Nè poss’ io qui passar buona al Darò la denominazione di contrada delf Orologio alla contrada, da cui Bajamonte stava per isbucar sulla piazza quando fu colpito il suo alfiere. La torre dell’ orologio, da cui egli diede il nome alla contrada, e da cui lo prende veramente oggidì quel tratto di Mcr-zcria, non esisteva al tempo della congiura di Bajamonte, nè vi fu rizzata, che cent’ ottanta sei anni dopo. Secondo il Darò, « in quel mezzo ( cioè nel tempo del com- * battimento ) Badoaro sbarcava in Venezia coi padovani ; ma * giungevano pure in quel momento Francesco Dandolo e Marin * Dolfino con truppe, che conducevano dalle isole vicine, le quali * assaltarono quegli stranieri che stimavano accorrere al saccheg- * gio e non al combattimento. > Il Badoer invece, secondo le nostre cronache, rimase investilo nelle secche del fiume Brenta, e non potè vol, m. 33