29?! unno xi, capo xx. contro i nobili; lo elio sarebbe avvenuto, se la legge deila immaginata esclusione di quelli fosse siala il motivo del suscitarsi gli «ini contro gli altri; ma fu congiura invece, siccome nota l’antico cronista Marco Barbaro, di nobili contro nobili : sul che mi verrà occasione di parlare in appresso. Un’ altra favola, di cui si farebbe autore il medesimo doge Perazzo Gradenigo, ove si volesse prestar fede a tutte le lettere che si spacciano sotto il nome di lui ; favola d’ altronde adottala c narrata come verità persino dal diligentissimo cronista Marin Sanudo, e ripetuta poscia e copiata e diffusa quasi da tutti i cronisti posteriori ; ella è che il doge e la signoria abbiano voluto per grazia aggregare alla nobiltà quindici cittadini, o, secondo altri, diciassette, in premio che valorosamente s’ erano diportati contro Bajamonte Tiepolo. E cc ne danno anche i nomi ; e ciò eh’ è più notevole, i nomi portati dagli uni differiscono da quelli clic sono portati dagli altri. Comunemente soglionsi numerare colesti : e sono quelli che si trovano registrati anche presso il Sanudo. Simone Ferro quondam ser Alberto da san Fantino; Bartolomeo Adol.lo da san Giovanni in Bragola; Marino Agadi quondam ser Biagio da san Giovanni Nuovo. Bartolomeo Buoninsegna quondam ser Lazero (i); Nicolò Caotorto quondam ser Bartolomeo ; Alberto Caroso da santi Filippo e Giacomo; Nicolò De Solo da santa Trinità ; Francesco Dento da san Patemiano ; Giorgio Agunale da sant’Antonino; Andrea Grisone da san Zaccaria; Bartolomeo Mengolo da san Pietro di Castello ; Antonio Pappaciccia quondam ser Nicolò da san Moisé ; (1) la qualche cronaca lo si trova notato per ¡sbaglio da san Lazzaro, infece che quondam ser Lazero.