194 LIBRO XI, CAPO III. sostengono le sovrapposte tegole ; nè mai, «la che vi fu costruita, venne a soffrire il più lieve guasto. Dal decreto per altro suindicato del 12 maggio 1578 raccogliesi, che lo si voleva costruire a vólto : ma il cangiato pensiero ne accrebbe per verità la grandezza delle forme e la maschia proporzione delle singole parli. Noterò inoltre, quanto agli eretti fabbricati di allora,, che nel-1’ anno 1539 furono ampliate le officine fonderie, accresciute di due locali ; e che nel 1562 vi si fabbricarono quegli altri locali, clic si succedono progressivamente lungo il limile di ponente. Due di questi, che servono oggidì per officine di fabbri ferrai, meritano particolare menzione ; i quali nel secolo XVI erano I’ uno il deposito delle lande, 1’ altro 1’ officina dei remi. Qui, nel 1577 ; ridotti ambidue ad opportuno e decente recinto, apertavi altresì una porla sul margine di strada, che mette al canale, detto oggidì il rivo della Madonna ; radunossi il maggior Consiglio della repubblica, dopo il memorando incendio del palazzo ducale, avvenuto ai giorni del doge Sebastiano Venier. Di questo singolare avvenimento vive ancora nell’ arsenale la tradizione, per cui qualche vecchio operaio, probabilmente senza saperne il motivo, distingue quei due locali, e li nomina tuttora, in dialetto nostro, cl Conseyio. Ripristinato ben presto il palazzo ducale, ritornarono anche i due mentovati locali alla prima loro destinazione: anzi, come nota il Casoni (1), « sino » all’ anno 1824 vedevansi due finestre munite con valve di rame, » per mezzo delle quali si facevano passare i remi dallinterno del- • 1’ officina fuori dell’ arsenale, dove erano consegnali e ricevuti » dai comandanti delle galere. • Nè dell’ arsenale occorre che io dica adesso di più : non andrà guari che mi sarà d’uopo ripigliarne il racconto, nell’ occasione di un secondo suo ingrandimento. (i) Lu*>". cit.. pag. 3.