220 Mimo xi, capo ir. co» un’altra bolla del dì 21 giugno del medesimo anno (1), nella quale sono narrati a modo suo i fatti ¿principali di questa guerra, ordinò ad Arnaldo Palagruq; già diventato, per tanti suoi meriti di violenza contro i veneziani, cardinale diacono del titolo di santa Maria in Portico e legato apostolico nelle parti di Romagna, Toscana, Marca Trivigiana e Lombardia; di prendere ogni più efficace spediente per rimediarvi. Appena n’ebbe l’ordine, egli si trasferì subito da Bologna a Ferrara il giorno 2 luglio, alla testa di ottomila uomini, tra fanteria e cavalleria, cd ivi pubblicò una crociata contro i veneziani, con amplissime indulgenze a chiunque vi si fosse aggregato. Appena se ne sparse la fama, che da tutte le città e le provincie circonvicine accorsero turbe armate ad arruolarsi sotto le bandiere del cardinale e del papa : anziose, non saprei meglio, se di acquistare indulgenze, oppur di farvi ricco bottino. La città di Vicenza vi mandò più di mille cinquecento cavalli ; Padova ne mandò duecento con mille uomini d’infanteria ; da Verona, dalla Marca Trivigiana, dalla Lombardia giunsero similmente grosse schiere di militi, guidate dai propri vescovi e dai prelati (2). Vi si unirono inoltre i fiorentini, i lucchesi e molti piccoli signori della Romagna e della Marca di Ancona, accompagnati dalle loro genti. Da una lettera del cardinale Arnaldo, del dì 22 luglio, e da un breve del papa Clemente V, del 15 agosto, dei quali trascrivo il testo in annotazione, rilevasi, che il primo avea stabilito suoi procuratori due ecclesiastici di Padova, Giovanni da Osenago, priore del monastero di san Giovanni di Verdara, e l’arcidiacono Alberto Enselmini, acciocché a nome della Chiesa^s’impadronissero di tutti (i) Mss. di documenti su le ragioni di (a) Ved. la Cron. Victnt. del Feiretto, Ferrara, estraili dall1 arch, apostolico da nel tom. IX del Muratori, Rer. Ital. Scri-Tideo de’Marchi, archivista della B.C.A. ptor. Ved. anche la Cron. di Boi. e la d1 ordine di Clem. Vili; presso il Frizzi Estense. luog. cit. pag. aa5.