» Con quella stessa mano, colla quale abbiamo stretta per lungo tratto una mano già fatta cadavere, ora verghiamo poche righe di compianto per una delle più nobili, delle più elette intelligenze, che, ahimè, anzi tempo si spense. » Come già fu annunciato, la Gazzetta ieri non uscì, perchè è morto colui che n’ era un tempo l’anima, la vita, il decoro, perchè è morto Tommaso Locatelli. Non il redattore attuale, a lui unito con vincoli di affetto fraterno più ancora che filiale, ma nessuno dei collaboratori, dei compositori, degli operai, avrebbe potuto concepire un pensiero, che non fosse di grave cordoglio, fare un atto che non fosse di pianto, tanto il povero Locatelli era a-mato e venerato da tutti quelli eh’ ebbero la fortuna d’ essergli vicini. Le doti del cuore, è tutto dire, faceano venir meno quelle del suo intelletto. » A che parlare del suo ingegno, del suo alto valor letterario, se le sue brillanti Appendici, che lo fecero chiamare il