1 00 LIBRO X, CAPO IV. » gli venite ricusando, e noi abbiamo 1' intimo convincimento, che » per giusto giudizio di Dio la nostra fortuna vincerà la vostra. • Fino adunque a che conserverete#c proteggerete i traditori, che » hanno posto a repentaglio la vostra salute e la nostra, rinunziato » all’ impresa di sedurci, rinunziate alle vostre menzogne, e sap-» piate, che al tempo prefisso le nostre mani possenti spezzeranno » la vostra forza, che noi entreremo nella vostra città nemica e che » tutto vi porremo al taglio della spada. Addio : noi vogliamo ciò • non di meno e comandiamo, che per rispetto al carattere di cui » siete rivestiti, possiate ritornare sani e salvi appresso i vostri. » Il ritorno degl’ inviati cristiani, portando questa risposta, conturbò assai tulli gli animi de’ rappresentanti le varie nazioni colà raccolti. Ne fecero l’esatla narrazione in mezzo all’assemblea di essi, alla testa de’ quali sedeva il patriarca di Gerusalemme. Tuttavolla furono unanimi nell’ abbracciare il partito di prepararsi intrepidi alla più ostinata difesa, quand’ anche tulli avessero a soccombere, piutlostochè appigliarsi a qualsifosse parlilo, che avesse potuto improntare il loro nome di una eterna ignominia. Fu deciso sull’istante, che se ne mandasse avviso al papa e ai principi cristiani d’Europa, e se ne implorassero aiuti pronti e copiosi. Ne vennero alquanti dalle isole del Mediterraneo, e tra questi il re di Cipro con cinquecento soldati: in tutti si formò appena un esercito di circa ventimila uomini. Quello dei turchi sommava invece a censessan-totto mila, tra fanti e cavalieri ; e in seguilo fu anche accresciuto sino a due cento mila: sette emiri lo comandavano, ciascuno dei quali aveva solto di sé quattro mila uomini di cavalleria e ¡ventimila d’infanteria : esso copriva uno spazio di parecchie leghe, incominciando dal mare ed inoltrandosi verso i monti. Più di trecento macchine da guerra stavano per fulminare la città, e lo storico Abulfeda, eh’ era presente a quell’ assedio, ne ricorda una, cui cento carri avrebbero durato fatica a trasportarla. . Questo formidabile apparecchio precipitava gli abitatori di Tolemaide nell’ estremo della desolazione ; benché d’ altronde il