anso 128G. 81 Venezia diventava padrona delle sunnominate provincie. L’esistenza dell’ Austria at que’ giorni era di poco dissimile da quello, eh’ essa è per diventare ai dì nostri : allora stava ravvolta nella densa caligine del futuro, siccome oggidì sta per attutarsi nell' irremeabile mare del passalo. Ma venghiamo al nostro racconto. L' affronto, cui 1’ aquileicse i prelato aveva ricevuto da’ veneziani cinque anni addietro, stava | sommamente a cuore di lui e ne macchinava con grande ansietà la I soddisfazione. Egli adoperossi a luti’ uomo per seminare in quei g contorni malumore contro la repubblica ed alienarne gli animi e I suscitarne i popoli a ribellione. Nè di ciò si occupava soltanto nel I Friuli, ove aveva la sua residenza pastorale ; ma, col mezzo della sua giurisdizione metropolitica sulle chiese dell’ Istria, cercava di spargere colà ancora lo spirito della rivolta, a cui d’altronde erano gl’istriani maravigliosamente propensi. E poiché costui,, siccome altrove ho narrato, offeriva assai di buon grado la sua protezione e il suo aiuto a chiunque non era amico de’ veneziani, gli era quiudi vieppiù facile il trovarseli favorevoli in tutte le occasioni, nelle quali avess' egli dell’ aiuto loro abbisognalo. Conosceva, che da sè solo non bastava per disputare colle armi rimpelto alla veneziana I possanza, perchè in ogni scontro egli aveva sempre avuto la peggi gio ; ardeva di desiderio di vedere, almeno una volta, fiaccato per ■ opera sua il vigore della formidabil vicina ; dunque non gli restava | altro mezzo che quello di unire insieme più popoli, i quali, lusingali dal desiderio di affrancarsi da una spiacente soggezione, favorissero la causa di lui e si rendessero slromenli della sua feroce vendetta. Quando gli parve di potersi assicurare della coopcrazione degl’ istriani, sì accinse a guadagnare al suo partito il conte dì Gorizia, signore tra i più potenti del Friuli ; e lo guadagnò coll’ infon-| dergli la speranza di dividersi tra loro tutta l’Istria. Vi si collegarono pertanto per intraprenderne la conquista. Unirono insieme un esercito di trenta mila uomini, e si posero tosto in marcia contro vol. ni. 11