00 LIBRO X, CAPO I. speso del papa e di altri signori cristiani, non essendo in grado di farlo i veneziani col proprio, perchè n’ era rimasto 1’ erario intieramente esausto, a cagione della guerra sostenuta sino a quell’anno contro il patriarca di Aquileia. Ma quest’ opinione è rigettata dal Sanudo, il quale, dopo di averla notala, soggiunge : « Altri scri-» vono che offersero le delle galere armate del suo, non ostante le » grandi spese avute. E questo è più consonevole. • Intanto il sultano Kalel, dopo di avere conquistato e distrutto quella città, che dai turchi era stata creduta sino allora.inespugna-bile, proseguì le sue imprese e conquistò anche Tiro, Sidone e Ba-vari; sicché non rimaneva a’ cristiani verun’ altra piazza, tranne la sola Tolemaide. Ed anche all’ acquisto di questa agognavano quei circoncisi infedeli. Ma i veneziani, che n’ erano i padroni, si affrettarono ad allontanarne, almeno momentaneamente, il pericolo, patteggiando col sultano una tregua di due anni ; sulla lusinga di potersi rinforzare in questo frattempo e prepararsi a sostenerne con buon esito la difesa. Non tardarono d’ altronde gl’ infedeli ad accettare le proposizioni di questa tregua, perché temevano, che la notizia di tante loro clamorose vittorie non chiamasse dall’ Europa considerevoli forze a difendere e sostenere quanto era rimasto ai cristiani, ed a ritogliere e ripiantare quanto essi avevano sino allora perduto. Ad onta di questa tregua, il papa accettò il progetto dei veneziani, e mandò a Venezia, in qualità di suo legato, 1’ arcivescovo di Tripoli, acciocché con esso ne fosse concertata la spedizione. Ned era lento infraliamo Nicoiò IV' a sollecitare i principi cristiani, perché cooperassero anch’ eglino alla conservazione di que' preziosi possedimenti, frutto della pietà fervorosa e di tanto sangue de’ loro maggiori. Nè solamente coll » voce, ma coll’ esempio altresì incoraggiavali. Perché, oltre alle venti galere, cui avevano promesso di armare i veneziani, ne armò egli altre cinque ed assoldò mille cinquecento uomini di cavalleria ed un buon numero di soldati d’infanteria. Capitano della spedizione fu Jacopo Tiepolo :