\n>'o 1277—1280. 29 C ?A P O IV. » Al doge Jacopo Contarmi succede Giovanni Dandolo. Era già ottuagenario quando fu assunto alla ducale dignità Jacopo Contarmi, e mal reggcvasi al peso di quell’ alto grado. Stanco ormai di sostenerlo dopo quattro anni e quasi mezzo, ne fece rinunzia, per darsi a vivere vita privata, lungi dallo strepilo della corte principesca. La sua rinunzia è segnata dal Sanudo sotto il giorno 6 marzo 1280. Trovo per la prima volta una straordinaria notizia, in conseguenza della rinunzia di lui : nè saprei dire, se ne fosse motivo una massima generalmente adottata per qualunque volta un doge ri-nunziasse, ovvero la strettezza delle domestiche finanze della famiglia Contarmi. Ci fa sapere il Sanudo, che il doge Jacopo « fu » provveduto di conveniente salario finché vivea, per Ini e la sua » famiglia. » E un mese dopo la sua rinunzia, precisamente a’ 6 di aprile, mori. Oltre alle cose, che ho narrato fin qui, ne devo ricordare qualche altra, appartenente al tempo della ducale reggenza di lui. I na legge fu pubblicata circa 1’ anno 1279, la quale escludeva dal maggior Consiglio chiunque non fosse nato di legittimo matrimonio. La qual legge non tanto si dee riputare, come una nuova diminuzione dei diritti della democrazia, accoglitrice di ogni classe di persone, quanto piuttosto come un freno all’ immoralità e al dissipamento ed un tributo di onore alla virtù ; perchè sebbene la illegittima nascita sia un difetto semplicemente accidenlale, che non oscura punto le qualità e i meriti personali di chi n’ è macchiato, la e per altro nel corpo sociale un difetto di tal fatta, che stabilisce una differenza notevolissima tra i figliuoli nati di legittimo matrimonio e quelli che furono generati dal vizio. Crebbe di assai, sotto il ducato del Contarmi, la popolazione