Hi canimin delie riforme. E se ne vedono ancor di più belle: imperciocché ben potè il sig. Michaud nel suo viaggio d’ Oriente riconoscere cjie un Turco che appartenga, all’alta classe è più omeno considerato, secondo che meno adopera le gambe, le braccia, la voce e fino la testa; ei comanda per cenni. Ma Marocco non è 1’ Oriente; qui i Turchi' non ambiscono questa Considerazione, e fanno invece tutto da loro: lo stesso imperatore, che in ciò ha assai di quell’ antico magistrato delle Gambarare, fa gli ordini, e a risparmio di tempo, gii mette anche ad esecuzione egli stesso, fino a porre, come il bargello, le mani addossò a’ suoi sudditi. Nò si tratta già di poco, il suo visire, eh’è in pari tempo suo genero, è sul punto di disertar la sua insegna, e la sua figliuola, per ritornare all’antica credenza ed alla prima consorte, ond’anzi io ammiro assai la indulgenza sua, che in luogo di punirlo con la consueta sommaria giustizia ottomana, ei si contenti di sfogar solo la collera in vane mi-• nacce o querele ; e prima ha d’ uopo di vedere a terra sparse nella stessa moschea le sacre carte di Maometto e calpestato il turbante, che se ne risenta da senno, ed impugni la spada. Per altra parte certo io assai compatisco anche il po-