IO'» LIBRO X, CAPO IV. clic fuggivano. Quel valoroso guerriero rinfranca il loro animo avvilito, e cacciandosi egli stesso in mezzo ai saraceni abbatte (juanti trova sul suo passaggio : i mussulmani, dice un’ antica cronica, scappavano all’appressarsi di lui, come agnelle al comparire del lupo. Coloro, che avevano pigliato la fuga tornarono per la più parte al combattimento : lo scontro fu terribile, spaventevole la strage: sul far della sera, le trombe saracene suonato avendo araccolta, i mussulmani sfuggiti dalla spada de’ cristiani si ritrassero alla rinfusa per la breccia da essi aperta. Questo inaspettato vantaggio cangiò in un attimo la disposizione degli animi. Coloro, che non avevano preso parte nei combattimenti, e che anzi erano rimasti oziosi alle loro case, temettero alla fine d’ esser tenuti in conto di traditori della causa cristiana. Si posero dunque in cammino colle bandiere spiegate e si mossero verso la porta di sant’ Antonio. La vista del campo di battaglia, ricoperto ancora degli avanzi della strage, dovette risvegliare ad essi in cuore qualche generoso sentimento; che se non ebbero a far mostra della loro valentia, la vista dei guerrieri distesi sul suolo, che gli scongiuravano a voler fasciare le loro ferite, offerse ad essi almeno 1’ occasione di esercitare la carità. Vennero pertanto curali i feriti, e seppelliti i morti : si ripararono le muraglie : s’ appostarono le macchine e tutta la notte impiegossi in preparare i mezzi di difesa per la seguente giornata. — » All’ indomani si radunarono a consiglio tutti i primarii nel-I abitazione degli spedalieri, e vi si trattò del partito da doversi abbracciare. Il patriarca di Gerusalemme, venerato da tutti per le sue virtù e per la sua onorata canizie, levossi in mezzo all’ assemblea, e, facendo cenno di ascoltarlo silenziosi, pronunziò il seguente discorso, conservatoci dalla suindicata relazione del maestro degli spedalieri gerosolimitani, Giovanni di Vile. • Ascoltate, sopra ciò » che avete da fare, i consigli che sonosi presentati al mio debole » spirito, e che io stimo dover sottoporre alla ragione vostra e alla » vostra fedeltà. Noi non abbiamo potuto da principio resistere alla