ANNO 1280. 71 in tre classi, a ciascuna delle quali attendevano tre procuratori; il maggior Consiglio nell’ anno 1318 determinò alla magistratura del procurator i giorni d’ ogni settimana, nei quali dovesse attendere alle liti di ciascuna procuratici. Le fu per altro esclusa, nell’ anno 1490, con apposita legge, qualunque ingerenza sopra gli affari appartenenti alla chiesa ducale di san Marco, ai quali non poteva metter mano, che la sola procuratia di supra : bensì aveva questa il diritto di valersene all' uopo ogni qual volta le fosse occorso. Devo parlare anche delle magistrature de' tre consoli e dei sopra consoli, le quali appartengono a questo medesimo secolo ; benché non si possa indicare con precisione 1’ anno della loro origine. Sul che mi limiterò a portare le parole del Tentorì (1), c queste terranno il luogo delle notizie, che con altre parole avrei potuto qui registrare. « Denchè la mercatura, die’ egli, e la navi- • gazione sicno coetanee alla nascita della Repubblica, con tutto-» ciò innanzi al presente XIII secolo non ritrovasi istituita magi-» stratura veruna, la quale particolarmente vegliasse sopra il com-» mercio. I regolamenti politici e di buon ordine venivano dal con- • siglio dei Pregadi, e da quello dei Quaranta, previa la delibera-» zione del doge c suoi consiglieri. Quanto poi alle forensi conti’o- • versie sopra merci, navigli ecc. erano queste appoggiate alli » magistrati del Proprio e del Forastiere. Ad oggetto adunque di » mercatura fu creato 1’ ufficio de’ Consoli de’ mercanti. Ignoriamo » 1 anno preciso, in cui ebbe esso la prima sua origine, ma la » crediamo corrispondente all’ incominciamento di questo secolo, » poiché leggiamo nel suo capitolare una legge del 1244, tratta » dal libro Cerber, dell’ Avogaria, la quale tassa a’ consoli suddetti » la misura delle pene pecuniarie nelle loro condanne, e quindi • li presuppone esistenti. ■ Per lo che, non posso tralasciare di avvertire 1’ inesattezza del Sandi, il quale disse, i provveditori del comune, la cui origine appartiene all’ anno 1156, essere stali i primi (i) Luog. cit., nura. XXV, pag. 71.