280 libro xi, c.vpo xvm. a testimonio l'autoritii di due cronache della biblioteca marciana: in una delle quali (1) ; che arriva sino al 1542, ed è soprannominata Barba, perchè se ne crede autore taluno della famiglia Barbo (2), o forse perché dalla famiglia Barbo era posseduta ; leggesi il verso, espresso nel modo suindicato : E per mostrar a tutti sempre senno. Di questa cronaca possede una copia anche il Cicogna, ed offre similmente la lettura surriferita (3). Nell’ altra ero naca (U), che io nominava, si legge più correttamente : E per mostrar a tutti sempre seno. Della (piale lettura ci mostra altresì la convenienza il dotto archeologo sunnominato, ragionandovi così : • Si osservi, che si è • inteso di scrivere in versi rimati, cioè il secondo col terzo, eolia • desinenza in ento, e il primo col quarto colla desinenza in eno. • Quiudi non può stare nell’ ultimo verso la voce sempiterno letta t dagli scrittori, o, a dir meglio, malamente dedotta. Sul marmo le » corrosioni maggiori sono nel primo e nell’ ultimo verso. Il primo » è chiaro abbastanza, cioè. Di Bajamonte jo questo terreno. Il se- • condo è : E mo ( ora ) per lo so iniquo tradimento. Il terzo : S’ è • posto in chomun per altrui spavento. 11 quarto devesi senza fallo • interpretar così : E per mostrar a tutti sempre seno ; sieno, cioè, • queste parole. • Né dell’ iscrizione occorre che io parli da vantaggio : si prosegua a dire del resto. Demolito il palazzo di Bajamonte Tiepolo, e decretata 1' erezione della descritta colonna, fu decretato inoltre, alcuni anni dipoi ; (i) Clas. VII, cod. LXXI. pag. 408. (3) Ved. il Cicogna, luog. cit. (a) Ved. il Cicogna. Iscrii. vene*., lom. (4) È nel eod. nuru DLXXXII1 della III, pag. 3g. in not. da«. VII.