4 02 MURO X, CAPO IV. aggiunsero le discordie dei rimasti, sicché sempre più imminente se ne scorgeva I’ estremo eccidio : ed affrettollo da ultimo 1’ impreve-duta fuga del re di Cipro, e nel momento il più importante e il più decisivo. Imperciocché dopo un mese di assedio, il sultano si risolse di dare un assalto impetuoso per cui farsi padrone della desolata Tolemaidc. Era il giorno U di maggio. « — Allo spuntare del dì tutti i tamburi dell’ esercito collocali su trecento cammelli fecero udire uno spaventevole slrepito. Le macchine guerresche più formidabili vennero adoperate a diroccare i ripari vicini alla porta e alla torre di sant' Antonio, siluale all’ oriente della città, e difese dai soldati del re di Cipro. I mussulmani posero le scale al piede delle muraglie : la difesa non fu meno vivace che l'assalto : il combattimento durò l’intiera giornata, avendo soltanto la notte potuto costringere i saraceni a ritirarsi. Il re di Cipro allora più sollecito della sua salvezza, che non della gloria, pensò unicamente ad abbandonare una città che più non ¡sperava di poter difendere. Ritirossi quindi alla sera co’ suoi, dicendo di volere pigliarsi un poco di riposo, ed avendo confidato quel posto pericoloso ai cavalieri teutonici, promise di ritornare al levar del sole. Ma allora che spuntò il giorno, il re di Cipro erasi già imbarcalo con tutti i suoi cavalieri e con tre mille combattenti .... All’indomani i saraceni diedero un nuovo assalto : essi s’ avanzarono in buon ordine ricoperti de' loro larghi brocchieri, avvicinando le macchine e portando seco una grande quantità di scale. I cristiani difesero per alcun tempo le muraglie, ma allorquando gli assedianti s’avvidero che le torri occupate il giorno prima da cipriotli erano state abbandonale, raddoppiarono l'ardire : quindi attesero a riempire il fosso con pietre, terra e cavalli uccisi .... Gli assediali combattevano con furore : altri apprestavano le' scale, e correano al sommo dei ripari : altri smuovevano le mura cogli arieti o sforzavansi di demolirle, adoperando all’ uopo gli stromenti d’ogni falla. Al fine, una larga breccia aperse un passo onde entrare in città e divenne il teatro d una pugna sanguinosa. Non più scagliavansi sassi e frcecie, ma impie-