4 insigni eh’ hai al mondo prodotto, ne’ tuoi palazzi, ne’templi, in tante opere d’arti, onde sei a buon dritto famosa ; t’amo, o Venezia, nelle tue stesse sventure, e altero e superbo della tua miracolosa bellezza, vo’ che il mondo ogni giorno t’ammiri fin negli stessi miei fogli, per quanto fu dato all’ arte difficile del cesellino raggiungere con la finzion dell’ inchiostro la realtà stupenda del vero. E certo chi per la prima volta vedesse sì meraviglioso prospetto, questa magnifica corona di tanti superbi edifizii di tutti i tempi e di tutte le scuole, nei quali non so se maggiore debba dirsi lo splendore della ricchezza, o la perfezione del gusto, e tutto questo sorger dalle onde, e aver fondamento su quelle ; ben potrebbe prima pensare, che qui si rappresentasse qualche ingegnoso concetto d’una mente immaginosa e felice, che non la sembianza di cosa vera, e veramente esistente. Pur così splendido quadro è ogni giorno ai nostri occhi davanti, noi lo teniamo, calchiam quelle pietre, solchiamo quelle acque ; quella è la Zecca, quella è la Libreria, e la Torre, e l’Orologio e la Chiesa; quello è il Palazzo sotto al quale sedettero 120 Dogi, che albergò Pietro Orseolo, Se-