anno 1318. 367 anni del secolo XIV, fu nel 1316 ( non già nel 1400, come scrisse il Sandi ) quella del convento di santa Maria dei Servi. Nel-I’ anno infatti da n.e indicato, il generale di quell’ ordine, Pietro da Todi, ottenne dalla repubblica, che fossero accolli in Venezia ed avessero facoltà di piantarvi uno stabile domicilio i religiosi dell’ ordine suo. Ne spedì perciò alcuni, i quali furono accolti nella propria casa dal pio e nobile cittadino Giovanni Avanzo. Questi medesimo si dispose ben tosto all’ impresa di fondare un ben disposto e capace monastero, ove potessero avere permanente dimora: acquistò lo spazio di terreno occorrente all’ uopo, e lo consegnò legalmente ai religiosi, cui voleva beneficare. Nè tardò il vicario vescovile della diocesi, nel dì 16 giugno dell’ anno stesso, a conceder loro la facoltà di piantare un oratorio, per ivi attendere alle sacre uffiziature : il quale oratorio fu compiuto ed incominciò ad essere uffiziato il dì 26 del susseguente novembre. Era assente in quei giorni il vescovo di Venezia Jacopo Alberimi; ina, ritornatovi, confermò non solo tutte le concessioni fatte dal suo vicario, di più anzi permise loro, che si fabbricassero una chiesa e un cimile-rio, e diede facoltà al vescovo Nicolò dell’isola di Scarpanto, frale degli eremiti agostiniani, di porre la prima pietra di quella c di consecrare'questo colle consuete benedizioni. E 1’ una e 1’ altra cosa eseguì il detto vescovo nei giorni 24 e 25 di maggio del seguente anno 1317 : aggiungerò, che se ne legge tuttora il nome nel-l’iscrizione, che sovrasta alla porla maggiore, unico monumento contemporaneo, sopravanzato dalle ruine di quel magnifico tempio. Delle vicende e delle prerogative di questo convento non occorre che qui si parli : esse appartengono alla storia ecclesiastica di Venezia, ed ivi ne parlerò. Un convento di monache, intitolato a sant’ Andrea e a sania Marta, entro i recinti della parrocchia di san Nicolò de’ Mendicoli, ebbe principio nell’ anno 1315 per opera della pia donna Giaco-mina Scorpioni. Ella pensò da prima di piantarvi un ospitale, in cui raccogliere gl’ infermi di quella parrocchia ; ed ebbe generosi