Mimo xii, capo il.
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Altre precauzioni per la sicurezza interna dello Sialo.
    A«1 «mia di tante e sì efficaci misure, sussistevano sempre non lievi timori nei nobili, die dovevano recarsi alle radunanze del Consiglio maggiore; perciocché ignoravano a quanto di estensione arrivassero i fili della dissipala congiura. Il doge, più clic ogni altro, ne temeva per sé egualmente che per la sicurezza dello Sialo: perciò propose nuove discipline, le quali per la gravezza del timore furono adottale. E poiché la congiura, come dice il cronista Marco Barbaro, non era stata già ■ de’ cittadini et popolari conira li 110-
•	bili, ma de’ cittadini nobili contro nobili ciltadini ; e non erano » conosciuti li amici dalli inimici di quel governo, volsero permel-
•	tere, che generalinenle e pubblicamente si porlasse armi in gran
•	Consiglio: • la qual cosa, come altrove ho notalo, era severamente proibita. Nè riputando sufficiente questa precauzione; perciocché il doge non poleva con certezza conoscere, se più fossero da temersi i nobili, che iu quell' anno erano membri attuali del consiglio, ovvero quelli che non erano entrati a formarlo ; fu altresì decretalo, che le porle della sala, ove il Consiglio solevasi radunare, si dovessero in avvenire lasciare aperte ; acciocché, nel caso di qual si fosse avvenimento, si avesse polulo ottenere pronto soccorso dai cittadini e dal popolo, ovvero con più facilità i consiglieri stessi avessero potuto procacciarsi salvezza nella fuga (I).
    Le indagini intanto del consiglio dei dieci e le scoperte, che vi faceva, mostrarono 1’ importanza di conservarlo per qualche
(i) Questa deliberazione è registrata nel	o quelle che per l'ignoranza degli scrittori
libro Presbiter a carte 73, tergo, ed è del	stranieri furono travisate o falsate. Basterà
giorno 12 luglio i3io. Non reputo neces-	che ne accenni il libro, in cui esistono, ac-
sario il trascriverla ; siccome per 1* avvenire	ciocché possa trovarsele facilmente chiuit-
non trascriverò se non le importantissime,	que ne voglia conoscere le precise parole.