74 LIBRO IX, CAPO X. distinto incarico del loro uffizio, raccomandate. Da principio furono tre, e nell’ anno 1512 ne fu loro aggiunto anche un quarto ; c in quattro continuarono a sostenerla sino al cadere della repubblica : godettero sino all’ anno 1319 il diritto d’ingresso nel consiglio dei Pregadi, ma d’indi innanzi ne furono privati (1). Di un’ altra magistratura fece menzione il Sanudo, istituita sotto il dogato di Giovanni Dandolo, e colle seguenti parole ce la fa conoscere : « Fu stabilito 1’ Ufizio del frumento a Rialto, benché » per avanti truovo, che ci era il detto Ufizio ; ma di autorità fu » ampliato, acciocché il popolo avesse più abbondanza. » Ma da queste lunghissime digressioni è tempo ormai di ritornare alla serie degli avvenimenti, che meritano particolare ricordanza nei fasti della storia veneziana, CAPO X. ui/fari della Sicilia. Interdetto tu Venezia. Ardeva in questo tempo la grande controversia in Sicilia, dei due re Carlo d’ Angiò e Pietro d’ Aragona, alla quale aveva preso parte tutta l’Italia, per non dire tutta 1 Europa. Il papa sosteneva con ogni suo potere il primo de’ due litiganti, ed impegnava le potenze d’ Europa a prendere le armi contro il secondo. Aveva anche pubblicalo perciò una crociala ; alla quale i veneziani, volendo sempre conservarsi alieni da quella questione, avevano ricusato di prender parte in qual si fosse maniera, benché il pontefice gli avesse ripetutamente stimolati ad entrarvi colle loro forze navali. Per la lusinga di ottenerne, o presto o tardi, la desiderata assistenza, egli aveva mandato a Venezia, circa 1’ anno 1285, il cardinale Bernardo de Languisci, vescovo di Porlo, acciocché in qualità di legato (i) Lib. Neptunus, deli’Avogaiia ilei comune.