»mo 1304. 18t> » a ciascuno grossi mezzo al giorno per quindese giorni. Fu • mandato capitanio messer Zuan Soranzo per un mese, in luog» » di messer Filippo Belegno e di messer Ruberlo Morosini. Il ca-» pitanio Soranzo, giralo il campo sopra la Brenta il mese di mag-» gio si spinse dalla parte di Nassarolo et di notte con lanterne et » facelle ardenti all' improvviso, gridando con voci terribilissimo, » assali 1’ arzere e con li balestrieri, li quali accompagnavano le » barche armale nel fiume, dandosi spalle insieme, cacciarono tal-» mente li nemici, che li posero in fuga, delli quali molti furono » morti, et molti rimasero prigionieri ; si che li nemici non ardi-» vano più mostrar la faccia. Finito il mese messer Zuan Soranzo • venne a ripatriare, nel cui luogo fu mandato messer Frosio » Morosini col modo e tempo del Soranzo. Haveva seco molli ar-» tificii et ingegni da guerra, perciocché li nemici non uscivano • dal loro forte, salvo cento e duecento balestrieri per volta, li quali » scaramuzzando al sicuro, non davano occasione alli soldati vene-» liani di conseguir di loro vittoria. Passato il mese, fu mandato • all’ esercito messer Marco Michiel. Il fece la guerra con paduani • valorosamente, sino che in luogo suo venisse al fine del mese • messer Zuan Querini della Ca’ granda, il qual fece grandissimi • danni alli nemici, e molto maggiori s’ haveria falli, se oltra il » limitato termine d’un mese I’ havesse potuto continuar l’impresa. » Ma in luogo suo successe messer Michiel Morosini del q. messer • Albertin. Molti in questo tempo s’interponevano per far la pace • Ira il veneto ducato et il comun di Padua, et fra gli altri quelli • di Camin et etiandio la comunità di Treviso mandò suo oratore • al veneto senato : il qual rispose, che gli pareva conveniente che • si rimovessc 1’ armi e si devenisse alla pace, né mai si partirebbe • dall’ honeslo. Don Alboino della Scala e don Guido de’Bonacorsi • capilanio di Mantua fecero l’istessa offerta d’interporsi alla pace, • affirmando, che se veneziani ricusassero di venir a conclusione • di pace con honeste conditioni, sarebbero costretti prestar aiuto » al comun di Padua. L’illusissimo duce a queste propositioni vol. ni. 24