368 LIBRO XH, CAPO XII. cooperatori nel sostenerne le spese, Filippo Salomone e Marco Sanudo: ne chiese al vescovo la necessaria licenza e l’ottenne. Ed ottenne altresì di esserne lei stessa la prima priora, e di potere dopo la sua morte trasfonderne il giuspatronato nel suddetto benefattore* Filippo Salomone e negli eredi di lui. Il vescovo di Caorle, Giovanni Zane, compiè la ccremonia di porre la prima pietra della chiesa, e la fabbrica s’incominciò. Ma nel mentre, che questa andava innanzi, la fondatrice cangiò pensiero, e invece di un ospitale per gl’ infermi, volle che fosse convento di monache. Trovò a questa sua volontà mollissime opposizioni per parte del capitolo della parrocchia : ma vi riuscì finalmente per decreto del vescovo castellano, del di 13 giugno 1318. Ella quindi, in capo a diciassette giorni, nominò prima badessa Margherita Trevisana, monaca benedettina di san Lorenzo dell’ isola di Animi ano, la quale v’ introdusse la regola del suo istituto. Andò soggetto questo monastero a radicale riforma due secoli dipoi, sotto il patriarca Antonio Coniarmi, il quale vi sostituì alle monache benedettine le agostiniane. Di due confraternite laicali, piantate in questi medesimi anni primi del secolo XIV, devo qui fare menzione. L’ una era sotto il titolo di sant’ Orsola e compagne ; I’ altra della Misericordia, che diventò in seguito scuola grande. La prima ebbe origine nel 1500, nella sontuosa cappella eretta a quelle sante vergini e martiri, accanto alla chiesa de’ domenicani de’ santi Giovanni c Paolo, decorata di preziose pitture del Carpaccio, esprimenti le principali azioni c la gloria delle sante titolari. La seconda fu cominciata otto anni dipoi, tra il chiostro del priorato di santa Maria della misericordia, coll’ assenso del priore Pietro Civran e colla permissione del doge Pierazzo Gradenigo c de’ suoi consiglieri. Se vogliasi prestar fede al Sansovino, nella sua Venezia ecc., sembra, che questa confraternita abbia avuto la prima sua istituzione per opera di alcuni mercatanti, nella chiesa de’ francescani a santa Maria gloriosa de’ frari, e che di là poscia sia stala trasportata alla chiesa di sanla Maria dell’ orto; luUavolla di ciò non fanno parola gli antichi