— 175 — menti ; nè mancano le stanchezze, nè le frivolezze, nè le presunzioni, nè le mormorazioni. E in specie non manca la stupidità. Mi avvenne di dire a combattenti, dopo la notte di Caporetto, come la Guerra fosse bifronte e ad alcuni mostrasse la sua faccia bestiale e ad altri scoprisse il suo volto divino. Parlavo ai piccoli fanti, parlavo alle reclute del ’99. Soggiunsi : « É oggi più divino che ieri. Lo rispecchiano i vostri occhi d’ impavida luce ». Non altrimenti è della Causa che sosteniamo. E bifronte. Beati quelli che possono fissarne il volto divino e inebriarne la loro virtù ! Sono gli eletti. A essi dico : « E oggi più divino di ieri ». Agli altri ordino : a E tempo di passare la barra ». Vogliamo rimaner pochi, vogliamo esser pochi ma invitti. Questo rammento della mia arringa nella Sagra d’agosto : « Più d’una volta ho affermato che v’ è un solo esercito italiano, ed è l’esercito liberatore in Fiume d’ Italia. Gli altri combattenti sono stati spogliati della vittoria, e anche dell’onore. Agli altri combattenti è anteposta la mandra rognosa dei disertori rifatti dall’amnistia integerrimi cittadini. Noi siamo tuttora vittoriosi. Noi abbiamo proseguito l’avanzata contro l’avversario, che l’iniquo armistizio interruppe. Noi abbiamo continuato il movimento che