— 77 — dell’ Ungheria — essa aggiunga la vanità di quei suoi inviti a denti stretti, che ci riguardano e non ci riguardano. « Perchè facciamo la guerra ? » chiesi una sera a una radunata di reclute del ’99, dietro un argine del Piave divenuto confine tremendo. « Per riacquistare un serto di alpi, la falce di un golfo, un grappolo di terra appeso nel mare, un orlo gemmato di spiaggia latina ? Si, certo, anche per questo. Ma la grande causa non è la causa del suolo, è la causa dell’anima, è la causa dell’ immortalità ». La causa del suolo ha i suoi limiti. E, poi* che soltanto a Fiume oggi si parla franco c rude fra tanto balbettio senile, persistiamo nella franchezza e nella rudezza. I legionari hanno ripetuto più volte, con l’arme al piede, la sentenza romana : « Hic ma-nrbitmts opti me, qui molto bene resteremo ». E noi non lasciamo nulla d’intentato perchè la sentenza si propaghi per tutti i nostri presidii, a levante e a ponente. Se 1’ Italiano prende radice dove si trova — e I’ Italiani» ha una divina facilità di radicarsi e di fiorire anche nel terreno più ingrato —, 1” Italia può soggiungere un'altra sentenza romana : « Posaideo quia possideo, posseggo perchè posseggo •. Non avete voi udito parlare d'una sottile striscia litoranea, d'un esiguo passaggio per pedoni modesti, che dovrebbe congiungere la terra