— 116 — Il mattone romano Riprendendo a parlare, il Comandante dice di aver radunato i Legionarii per mostrare a loro la loro stessa opera : un’opera che in verità fu da loro preparata, fu da loro michelangiolescamente abbozzata, e ch’egli ha condotto alla forma netta. « Come lo stampo sul mattone romano, il vostro stampo di costruttori, o Legionari, è su questo breve libro. « Non e questa la prima volta che io vi chiamo costruttori, che io vi chiamo edificatori. Non è questa la prima volta che io vi dico a nessun altro oggi convenire meglio che a voi il vecchio titolo di Legionarii. Come voi, i Legionarii di Roma erano combattitori e costruttori. Essi lasciavano dietro di loro, sopra i fiumi e attraverso le paludi, gli archi dei ponti e le lastre di pietra per riconoscere il loro cammino. In mezzo a un campo trincerato edificavano una città marziale e in ogni rilievo si sentiva la prominenza del sopracciglio consolare. « In mezzo a questo campo trincerato noi abbiamo posto le fondamenta d’ima città novissima. E abbiamo conciato le pietre e abbiamo squadrato le travi per la costruzione robusta. « Qui. in questo breve libro, è il disegno della nostra architettura, è il lineamento del vostro edilizio.