— 109 — speranza per avere la certezza e come si uccida il sogno per guardare la verità. Ma c’era lassù la terza che si chiamava la Trincea dei Morti. Non è per me, e non è per i miei compagni. I nostri santi morti noi li abbiamo seppelliti nel vostro cimitero selvaggio, che a noi piace perchè è selvaggio e perchè i suoi foschi cipressi hanno un aspetto guerriero. Qui vogliamo vivere e vincere. Qui vogliamo fondare la vita nuova d’Italia. Qui vogliamo piantare i segni dell* Italia bella. Qui vogliamo essere annunziatori e costruttori. Con voi. Per voi. Ora e sempre. Ma, piuttosto che marcire nella Trincea fiumana dei Morti, vorrei riprendere la mia fedele ala di Vienna e a voi dare il mio commiato dall’alto e scendere tra gli Albanesi di Còmovo a combattere contro il Serbo e cercare il bel trapasso che mi deve il destino. Ha parlato il coraggio. II coraggio risponda. Tutto il popolo s'agita e acclama. IL POPOLO. Quel che vuole il Comandante. IL COMANDANTE. Se è così, il 12 settembre incomincerà la nostra vita nuova. E il dèmone della risolutezza sia con noi. 12 Agmto 1930.