— 36 — Quando nella pura luce di quel mattino di settembre, la barra di Cantrida volò in turbini di schegge, non furono soltanto disciolte per sempre le catene del servaggio fiumano, ma crollò tutto il vecchio mondo affarista delle oppressioni e delle viltà, e balzò, armata e pura, 1’ Idea della .tanto forza purificatrice e redentrice, che ebbe poi nel Littorio trionfante, la sua definitiva consacrazione. • • Come rievocare, in tutte le loro fasi dramma* tiche, ardenti, complesse, tutte le vicende della gesta fiumana dalla trionfale liberazione alle fò-sche giornate del Natale di sangue ? Quanti ricordi incancellabili ! Per oltre un anno, a Fiume, lottammo e patimmo da soli, resistemmo da soli, abbandonati e rinnegati. La Città fu trattata come cosa di baratto e di ricatto, e i difensori furono trattati come avventurieri. Ma non mai cessammo di sentirci vittoriosi, non mai sentimmo vacillare il nostro orgoglio di combattenti, fedelissimi al Retaggio dei Morti. E mantenemmo integra la nostra sfida. Resistemmo contro tutte le minacce, le blan* dizie e tutte le insidie. Nel dicembre del 1919, Cagoia era riuscito, con arte subdola e corruzioni d'ogni genere, a suscitare la divisione e le discordie fra i legionarii e ad avvelenare d' inganni