94 IL « RIGUARDO » l’enorme tavolone verde, per una casa che ha tutta l’aria di una delle nostre belle case di campagna senza la pretesa di passare per una villa signo- rile. È iti una delle due strade laterali, quella a destra di chi entra andando verso l’albergo della strada principale della città. Il higliardo, parlo della casa, serve ora per la maggior parte ai ser- vizi amministrativi. Quanto al bigliardo, quello famoso che con fatiche inaudite riuscirono a por- tare fin su a spalle, a traverso i ripidi sentieri delle antiche Scale di Catturo cinquanta monte- negrini, dopo aver avuto i suoi giorni di splen- dore ha finito, a quanto mi fu detto, e non mi sono dato la pena di verificare, in una stanza di un piccolo albergo di Podgoriza, tal quale come i bei cavalli che hanno avuto l’onore di trasci- nare Principi e Re finiscono talvolta miseramente la loro vita tirando, per la modesta somma di due soldi a testa, la gente che va in omnibus, alle oste- rie dei dintorni della città. Più indietro, ai piedi della collina, in cima alla quale sorge la torre dei crani, vi è il mona- stero della Santa Madre di Dio, il monastero che fu eretto da Ivan Cernovitch e che dopo aver servito di residenza agli antichi Vladika, è ora la -sede del Metropolita. Questi suol passare al- cune ore della giornata in compagnia di due o tre preti sulla piccola spianata davanti al con-