Dopo un immenso tributo di nobilissime vite, dopo una incomparabile offerta di sacrifici e di •angue, sembrava ebe 1’ Italia, uscita dal travaglio della guerra coll’aureola della Vittoria piò grande più generosa e più giusta, dovesse rag* giungere, con la completa uniti della sua Stirpe, tutto il cerchio inviolabile dei suoi confini e la intera sicurezza di tutto il suo mare. Ma le trat-tativc di pace trovarono, da una parte, l'assoluta impreparazione e la molle e prona arrendevolezza dei nostri governanti di allora ; dall'altra la ingratitudine ostile degli Alleati e le fisime e i pregiudizi del falso apostolo americano ; onde all Italia vittoriosa, all* Italia che entrò in guerra col puro slancio del suo cuore, con la più disinteressata fede, per La difesa della Civiltà europea, vennero accanitamente contesi i suoi inoppugnabili diritti su Fiume e sulla Dalmazia. La voce appassionata di Fiume, ebe voleva l'annessione all’ Italia, si era fatta udire tenacemente, disperatamente, fino da quando, sul Piave e sul Grappa, infuriava la lotta risolutiva. In un documento indirizzato ai Fiumani, durante la gesta, 9 che ebbe una limitata divulgazione fuori