— 65 — del fante, fu spiegata alla ringhiera e battezzata nell'acqua capitolina, che il lembo del rosso giunse a bagnarsi nella tazza della fontana sottostante. Tutto il popolo gridò al presagio. La stessa voce disse : « L’iinagine sublime del fante, che vi poggiò la testa, v' è rimasta effigiata ; ed è 1’ imagine di tutti i morti perchè tutti quelli che sono morti per la Patria e nella Patria si somigliano. £ il sudario del sacrifizio ». Nella visione dell'anima le donne di Fiume v'erano già inginocchiate, e singhiozzavano. La voce soggiunse : « Io, perchè l'aspettazione sia votiva e il raccoglimento sia vigile e il giuramento sia fedele, voglio abbrunare la mia bandiera finché Fiume non sia nostra ». Una lunga bandiera di crespo nero fu gettata su la bandiera, ma il vento la investi e la sollevò come se volesse distogliere il lutto. E tutto il popolo gridò al presagio. La voce riprese : « Ogni buon cittadino abbruni in silenzio la sua bandiera finche Fiume non sia nostra ». Dove sono le bandiere abbrunate ? Senza lutto, hanno fatto ombra alle ottuse gozzoviglie dei cadetti americani, misere bandiere di questura, stracci di cotone tinto, rimesse fuori dai nauseabondi ripostigli della gionitteria ereditaria. Anche la mia, la nostra, è oggi senza lutto. Il crespo nero l'abbiamo arso là dove gli sbirri austriaci agguantarono Guglielmo Oberdan e l'atterrarono. Il rosso ha tuttora i segni del tor- S.