— 166 — zione è un atto pio, e che v’ è un sentimento religioso del mistero umano e della natura profonda nel più semplice segno che di generazione in generazione si trasmette inciso o dipinto nella madia, nella culla, nel telaio, nella conocchia, nel forziere, nel giogo ; si studia di ridare al popolo l’amore della linea bella e del bel colore nelle cose che servono alla vita d’ogni giorno, mostrandogli quel che la nostra gente vecchia sapesse fare con un leggero motivo geometrico con una stella, con un fiore, con un cuore, con un serpe, con una colomba sopra un boccale, sopra un orcio sopra una mezzina, sopra una panca sopra un cofano, sopra un vassoio ; si studia di dimostrare al popolo perchè e come lo spirito delle antiche libertà comunali si manifestasse non soltanto nelle linee, nei rilievi nelle commettiture delle pietre, ma perfino nel-F impronta dell’uomo posta su l’utensile fatto vivente e potente ; infine, convinto che un popolo non può avere se non l’architettuta che meritano la robustezza delle sue ossa e la nobiltà della sua fronte, si studia di eccitare e di avviare intraprenditori e costruttori a comprendere come le nuove materie — il ferro, il vetro, i cementi — non domandino se non di essere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuova architettura.