NIEGOSCII 73 trovich apparteneva ad una delle più antiche fa- miglie dell’Erzegovina, gli Herakovitch, i quali non volendo sottomettersi agli ottomani, nel 1476, all’ epoca della conquista di questa provincia erano andati, come tanti altri, a cercare un rifugio nel Montenegro. In ricordo del luogo dov’erano prima nell’ Erzegovina, diedero il nome di Niego- sch al villaggio che ivi abitarono, e a poco a poco questo nome fu aggiunto a quello della famiglia. Appena eletto Vladika, quantunque il padre suo si chiamasse Stefano, Danilo I scelse il nome di Petrovich in ricordo di un Pietro, suo antenato, che aveva già illustrato la famiglia. Da Niegosch la strada valica le montagne che circondano il bacino a occidente, e dopo circa tre quarti d’ora, da un dato punto, all’altezza di circa 1150 metri, la vista domina a un tempo la conca di Niegosch, l’Adriatico, il lago di Scutari e le lontane Alpi d’Albania, mentre verso mez- zogiorno spicca sempre su tutte le altre l’alta cima del Lowcen. Di lì fino a Cettigne non è che un continuo succedersi di montagne rocciose e brul- le; solo di quando in quando s’incontra qual- che piccolo tratto di terreno coltivato o qualche bosco che, come una macchia nera, spicca sui sassi biancastri. E veramente « il mare in orri- bile tempesta pietrificato » della poesia naziona- le. Nulla di notevole durante queste due o tre