— 20 — chiesta di fornire i quaranta camions che occorrevano per il trasporto del battaglione a Fiume, il capitano Salomone, facendo presente la gravissima responsabilità che pesava su lui, oppose dapprima un rifiuto, ma poi accondiscese quando gli fu promesso che si sarebbe trasmesso un falso fonogramma al comaudo dell'autoparco di Palmanova, a firma del maggiore Sersale comandante dcH’autoparco di Trieste dal quale dipendeva quello di Palmanova. Su tale assicurazione i congiurati vivevano tranquilli e attendevano con piena fiducia l'arrivo degli autocarri per l'una di notte. Ma l'una passò, passò l'una e mezza, passarono le due, e i camions non giungevano. Intanto il Comandante si era alzato, nonostante che la febbre fosse divenuta piò alta e si era recato al Municipio ove era stato improvvisato una specie di quartiere generale, e qui Egli attendeva con ansietà l'arrivo dei mezzi di trasporto. Pallido, •cosso dai brividi del male, con le braccia appoggiate a un rozzo tavolino illuminato da un mozzicone fumoso di candela, mentre i suoi occhi ardevano per la sofferenza e per l'impazienza, non si stancava di chiedere • / carri, i carri ! crrcoirmi, portatemi i carri t ». Poi. d'un tratto, «i alzò risolutamele e comunicò che se non fosse potuto andare a Fiume eoi battaglione vi sarebbe andato ugualmente, con quelli ufficiali che avessero potuto trovar posto nella sua automobile. A Fiume si sarebbe