dell’ Acque correnti. 13 Quinto, s’inganna il Fontana, quando conclude, che per levare 1’ inondazione da Roma, farebbe neceffario fare due altri alvei di fiume , che fott'erolarghi quanto quello,che è di prefente, e che nè meno batterebbe : dico, che s’inganna, e per convincerlo facilmente del fuo errore , batta dire, efTendo paffata tutta la piena fotto Ponte Quattro Capi, come egli medefimo attefta, baderebbe un alveo folo capace quanto è il detto Ponte, ogni volta che l’acqua vi corrette con la fletta velocità, come fece fotto il Ponte al tempo dell’ inondazione ; ed alF incontro non batterebbero venti alvei della capacità del prefente, quando 1’ acqua vi corrette con minore velocità di quello che fece al tempo dell’ inondazione venti volte. Setto, a me pare gran debolezza il dire, che pattatte fotto il Ponte Quattro Capi cento cinquantuna canna di acqua premuta : imperciocché non intendo, che T acqua fia cu.ne la bambagia, o lana, le quali materie lì pottono premere, e calcare, come intravviene ancora all’aria, Ja quale riceve compreflìone in modo, che dopo che in qualche determinato luogo farà ridotta nella fua naturale coftituzione una quantità d’ aria, ed avrà occupato tutto il detto luogo, in ogni modo don forza, e violenza, comprimendo la prima aria, fi riduce in affai minor luogo, e vi fi metterà quattro, e fei volte altrettanta aria di prima, come fi vede per efperienza nell’ Archibugio a vento, inventato a’ noftri tempi da M. Vincenzo Vincenti Urbinate ; la quale condizione dell’ aria di poter effere condenfata fi vede ancora nelle Fontane portatili del medefimo M. Vincenzo; le quali fontane fchizzano in alto 1’ acqua a forza di aria comprefia, la quale mentre cerca ridurfi alla fua naturale cofti-tpzione , nel' dilatarfi fa quella violenza. Ma 1’ acqua non fi può giammai, che io fappia, calcare, o premere in modo, che fe avanti la compreflìone tiene, ed occupa un luogo, ftando nella fua naturale cottitu-zione, non credo, dico, che fia poflìbile, premendola, e calcandola, farla occupare minor luogo, perchè fe fi potette comprimere l’acqua, e farle occupare minor luogo, ne feguirebbe, che due vafi di eguali mifure, ma di ineguali altezze, foffero d’ineguali capacità, e verrebbe a capire più acqua quello, che fotte più alto ; anzi un cilindro, o altro vafo più alto, che largo, capirebbe maggior quantità d’ acqua ftando eretto, che ftando