Hi Discorso dinanzi con grande fcarpa quello ripieno con cantoni o ordinati, o alla rinfufa ( fecondo che permettere il fondo dell’acqua ), i quali già fof-fero fatti, e preparati in que’ greti vicini ; e per di dietro con faiTò fciolto di cava già condottovi, o da condurvili nel tempo che fi facefi'e il lavoro , fecondo che ftagione folle allora ; oppure formerei tali fcarpe o con tutti cantoni, o con tutto fatto di cava, mefcolato con quel d’ Arno, fe ve ne fotte, o in parte con quelli, e in parte con quelli, culi’impiegare in tal operazione il legname fottile de’bufehi o collegato, o fciolto; e tutto in fomma conforme a che richiedefle il luogo, il bifogno, e la pretenfione, e’ifine, che ci fi avelie. L* ufo di quello fallo fciolto di cave dentro Arno medefimo non è nuovo, perchè da tempi immemorabili in quà, dalla Ambrogiana in giù, fi adepra di quello di Golfolina in conllruire a feconda, e attra-verfo pignoni, che fon chiamati fattaje, le quali, ne’luoghi malfime di correnti non furiofilfime, nè con troppa caduta, falvano le ripe, c ricuperano i terreni con ficurezza. E per venire agli efempli : L’Ingegnere Francefco Nave fi valfe di quello delle nollre cave in occafione della rovina improvvifa d’ una parte della fponda delira fjtto’1 Ponte di S. Trinità, feguita nell’anno 1647., e con quello vi rimediò. Di quello pure delle medefime cave, e di Golfolina mi valfi io nel 1675. in fermare, come fovviene all’Altezza VUlra, quella gran rofa, che fece Arno fopra il bofeo dell’ Argin grotto, del qual fallò con pruni, e frafche infieme, formatine a rofa in più luoghi diverti fproni , e con più alberi, e querce intere fronzute accomodate fra elfi a feconda , e fermate co’ loro pedali dentro elia rofa, e con quell’ argine potente, che feci far per di dietro in giro a mortajo, col favor Divino rcllò libero il piano di Legnaja dall’ incurfione di tutt’ Arno, che inevitabile gli fovrailava ; e la più grotta di tali faflaje, la quale con tutte l’altre vi reiìò intatta , fece una (lupenda difefa, c tutti quelli ripari diedero poi campo a far gli altri vers’ Arno, i qua- li ricuperarono la fpalla, lo Stradone, e i beni corrofi , e umifero il fiume nel letto proprio. Dopo la gran piena degli 11. d’Ottobre del 1676. non fenza op-