% Della Misura fi dilata, ed eftende queft’ampia materia del moto, che poche cofe fono quelle, che caggiono fotto la cognizione dell’uomo, che col movimento non fiano congiunte, o almeno da elio dipendenti, ovvero alla fcienza di quello indirizzate; e quafi di tutte fono flati fatti, e fcritti da fublimi ingegni dotti tratti, e infegnamenti. E perchè agli anni partati io ebbi oc-cafione per ordine di N. S. Papa Urbano ottavo di applicare il petv fiero al movimento dell’acque de’fiumi ( materia difficile, importantiflì-ma, e poco maneggiata da altri ), avendo intorno a quella fcoperti alcuni particolari non bene avvertiti, nè confidatati finora, ma di gran momento alle cofe pubbliche, e private, ho giudicato ben fatto di pubblicarli, acciò i maggiori ingegni abbiano occafione di trattare con più efattezza di quello, che è fiato fatto finora, quefta tanto neceiTaria, ed utile materia, e fupplire ancora a’mancamenti miei in quefto breve, e difficile Trattato. Difficile, dico, perchè la verità è, che quelle notizie, ancorché di cofe proffime a’noftri fenfi, fono talvolta più aftrufe, e recondite, che le cognizioni delle lontane ; e molto meglio, e con maggiore efqui-fitezza fi conofcono i movimenti de’ Pianeti, e periodi delle Stelle, che quelli de’ fiumi, e de’ mari, come faviamente avvertifee il fingolar lume della filofofia ne’ noftri tempi, e mio Maeftro, il Sig. Galileo Galilei nel fuo Libro, che fa delle macchie folari. E per procedere col dovuto ordine nelle feienze, prenderò alcune fuppofizioni, e notizie affai chiare , dalle quali anderò poi deducendo le conclufioni principali. Ma acciocché quello, che nel fine di quefto difeorfo è flato da me con metodo dimoftrativo, e geometrico fcritto, porta eflere intefo ancora da quelli, che non hanno mai applicato il penfiero agli ftudj di Geometria, mi fono sforzato efplicar il mio concetto con un efempio, e con; la con-fiderazione delle cofe fteft'e naturali per lo medefimo ordine appunto, con il quale io cominciai a dubitare intorno a quefta materia. E quefto particolare Trattato viene da me porto qui nel principio, avvertendo pe. rò, che chi defidera più piena, ed afloluta faldezza di ragioni, può trapalare quefto difeorfo di proemio, e confiderare folo quanto fi tratta nelle dimoftrazioni porte verfo il fine, e ritornare poi alla confiderazione delle cofe raccolte nei Corollarj, e nelle Appendici; le quali dimoftrazioni però potranno erterc tralafciatc da chi non averte veduti almeno i fei primi