jBó Misura dell’Acque correnti mantenga la fieflà fuperficie d’acqua, non alterabile in verun modo ; lo che di rado, o non mai accaderà ; elìendochè, fe quefta può al-zarfi, o abballarli, è chiaro, fe v. gr. una quinaria, come appreiTo gli antichi, fi prenda nella mifura determinata, e allòluta in ordine all’ area della luce, quefia quinaria eflère fempre la medefima, ma che la quantità dell’acqua farà ora maggiore, ora minore. Ma fe la quinaria fi prenda in una mifura determinata non in ordine all’ area della luce, ma in ordine ad una quantità certa d’ acqua, che pafia per una luce in un dato tempo, quefia quinaria ora più , ora meno della medefima luce diffonde, fecondo la maggiore, o minore altezza dell’acqua fopra i centri della velocità delle luci. Ed è cofa molto difficile ritener fempre in una conferva la medefima fuperficie per emiíTarj, o diverfioni, che abbiano il fondo nel piano della fuperficie , che pretendiamo mantenere nell’ acqua permanente ; imperocché eflendo necesario pel vario accrefcimento d’acqua, che T acqua fopra il detto fondo fcorra con varia altezza, ed efTendo quefia regola quella, fecondo la quale fi difpone la fuperficie dell’ acqua nella conferva ; confeguente-mente ancora farà varia la fuperficie dell’acqua, fecondo il vario accrefcimento d’acqua; di maniera che, almeno fecondo me, è difficiliffimo , fc non impoffibile , ritener fempre con macchina fiabilc la medefima fuperficie d’ acqua. SCOLIO V. Similmente dalle cofe dette pare, che fi pofla concludere, che fe ne’ canali inclinati fi dia qualche artificio, col quale fi faccia, che non ofiante l’efcita per le luci fatte nelle fponde, la fuperficie’ dell’ acqua fia parallela al fondo iu qualunque altezza, fi potrà fare la difiribuzione dal canale inclinato col metodo, che abbiamo adoperato nel canale orizzontale. SCOLIO VI. Quefto artifizio potrà effere, fe il canale inclinato fia divifo come in più canali orizzontali ; come fe il canale inclinato A B fi di-íj. vida in quattro canali orizzontali AF, CG, DH, E I ; imperoc- chè