di Vincenzio Viviani. zo$ ferii ) fotte tanto piti preilo per riconofctrfi , quanto più prontamente fi dette mano ad effettuarle. Solo rimane, che quando quefle dalla fomma prudenza dell’ Altezza Voilra veniffero approvate , e quando riputatte opportuno 1’ intraprendere una tanta imprefa, adeguata in vero alla magnanimità del fuo cuore fempre intento a colmar di benefizi il filo felicittimo Stato, comandi, che da que’Soggetti, che più atti giudicherà, intendenti di coitivazioni, e di ripari, ec., vi fi applichi di propofito con attente ri-cognizioni, e vifite de’luoghi fleffi, per aver più precifa informazione del dove, come, e quanto, e con che fpefa convenire operare, la quale, a proporzione del benefizio grandifììmo, io flimo tenuifiìma ; e quando bene ella fotte per riufeire affai rilevante ( fe del predetto immenfo profitto non fi dubitafle ) a parer mio non va punto attefa; nè per opere così vaile può mai atterrire l’animo Regio dell’ Altezza Vofira, maflìmamentechè rigirandoti quel danaro per le mani de’ fuoi amatiflìmi Sudditi, e fpecialmente in follievo di chi più ne ha bifo-gno, non pafferebbe già in altro Stato; nel qual cafo non vi farebbe mai più fpjranza di rivederlo, non che di poter più rifpendcrlo. Che fe grande fu la fpefa nell* ultimo rifacimento dell’ antico muro di Varlungo, rovinato poc’anni avanti p.r mala cura, quel danaro pur non ufcì di qui» ed indicibile fu’1 benefizio, che ne rifuJtò in falvar con elfo la più bella, e più feconda pianura, la più importante linda maeflra, anzi la fiefla Città capitale dall’incui fioni d’Arno, il quale per ccntinaja di braccia era già ufeito del proprio letto con deplorabile divafiamento di quel piano, efpoflo allora con Firenze fielfa all’ indifereto furore di quell* acque, Onde una tanta fpifo in muraglie ( le q iali, come più volte ho propello, fi potevan con poco perpetuare ) non è da pentirli d’ averla fatta , come è ben da dolerfi dell’ altra di maggior fomma, che dentro pochi anni avanti era fiata fatta per rifletto Varlungo in più (leccate, argini, e fotti, di che al piinci- J piar di quel muro nuovo non era piti refiato vefligio. Venendo oramai ad efporre le operazioni, che dall’ Incifa irr giù io intenderci poterfi porre ad effetto per troncare il progretto di tanto riempimento del letto d’Arno, dico etter mio parere, che ( oltre al rinno*